sabato 30 aprile 2011

PROGETTO SEGNALI 2

premessa


I giovani, oggi più che mai, risentono della mancanza di una proposta fondata sull’appartenenza, sulla interdipendenza positiva, sull’integrazione attiva.


Di una proposta, cioè, capace di rispondere ad un malcelato bisogno di percorsi significativi e di partecipazione attiva alla vita collettiva


Ma noi sappiamo, grazie all’esperienza matuirata in oltre trant’anni di lavoro al fianco dei ragazzi, quanto questa domanda e il bisogno da cui nasce siano fondamentali. Del resto, risulta sempre più evidente l’urgnza di sviluppare risorse relazionali significative e una sana cultura della responsbilità sociale come naturale proposta di prevenzione del disagio.



Questo progetto, realizzato in collaborazione il Liceo Classico De Santctis, punta a favorire lo sviluppo e delle capacità autopromozionali dei giovani, in un contesto di gruppo.


In particolare esso verrà realizzato in una classe del sudddetto Liceo, nei termini di un’esperienza-pilota da estendere, nei prossimi anni, ad altre classi.


Attraverso il lavoro di gruppo, realizzato secondo la metodologia del cooperative learning, il progetto intende sottolineare la possibilità per i giovani di stare insieme, in modo diverso e propositivo, affinchè si rendano consapevoli dei “rischi” e delle “opportunità” di un esperienza gruppo, promuovano atteggiamenti di apertura e fiducia, sviluppino competenze cooperativistiche, come veicolo dei valori della solidarietà e della responsabilità sociale, intesa come impegno di ciascun individuo per il benessere comune.



Gli incontri (focus group, seminari, esercitazioni pratiche, esperienze relazionali), sono articolati in 10 unità di apprendomento su aspetti della vita sociale dei giovani. Sono finalizzati a creare uno spot di promozione sociale su una tematica scelta dagli stessi ragazzi, ma anche a relaborare costantemente le esperienze vissute durante il lavoro di gruppo.



Il progetto prevede altresì un seminario di presentazione a genitori e docenti.



Scopo delle unità di apprendimento è:


promuovere apprendimenti significativi rispondenti ai bisogni specifici dei ragazzi;


sviluppare competenze relazionali e comunicative necessarie alla realizzazione compartecipata di un obiettivo condiviso;


favorire il superamento di svantaggi sociali e culturali rafforzando le relazioni si sviluppano nei gruppi cooperativistici;


trasferire competenze di gestione positiva e costruttiva dei conflitti;


sollecitare la valorizzazione delle capacità personali;formare i giovani nel prendere decisioni e affrontare con competenza i problemi che si presentano



Obiettivo di prodotto è la realizzazione di uno spot di comunicazione sociale da presentare come tetimonianza di un lavoro di gruppo cooperatiivisticoall’interno della Popina e in prospettiva della prossima campagna di comunicazione sociale: UNO SPOT PER.



La metodologia: è quella del cooperative learning; ovvero un insieme di tecniche di conduzione del gruppo nel quale i ragazzi lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati conseguiti, sia per quanto riguarda il raggiungimento dell’obiettivo di interdipendenza stabilito che per quanto riguarda le competenze sociali acquisite nel corso dell’esperienza.


Di fatto il cooperative learning viene definito anche come un metodo di lavoro che:


facilita lo scambio reciproco


tende a eliminare la competitività fine a se stessa


evidenzia le capacità di apprendimento e di integrazione in modo maggiore rispetto ai metodi tradizionali


porta ad acquisire una modalità di lavoro di reciproca responsabilità









programmazione degli incontri



1 Incontro con i partecipanti


La conoscenza


2 ore


Presentazione del progetto e delle finalità.


La proposta del Centro la Tenda : dal disagio alla prevenzione, dalla promozione del benessere alla responsabilità sociale.


Saranno documentate le tracce di un processo culminato nella proposta del Progetto Giovani.


Esperienza relazionale: i rischi e di partecipazione al gruppo di lavoro.


Tracce del percorso: Rielaborazione dell’esperienza.



2 Incontro con i partecipanti


La fiducia e la cooperazione


2 ore


Impariamo a cooperare i principi essenziali del cooperative learning


Esperienza relazionale di interdipendenza positiva (il gioco degli architetti)


Tracce del percorso: Rielaborazione dell’esperienza.




3 Incontro con i partecipanti


Il conflitto - La Scelta del tema per lo spot


2 ore


Presentazione dell’esperienza del gruppo CaosInforma giovani attraverso la testimonianza del comitato scientifico.


Focus group di riflessione su tematiche sociali.


La riflessione di gruppo, permette, oltre la creazione di una rete associativa di idee, il riconoscimento della prospettiva dell’altro e la delineazione dei primi ruoli all’interno del gruppo.


Esperienza relazionale La fiducia Il Gioco del Cieco e l’accompagnatore


Tracce del percorso: Rielaborazione dell’esperienza.



4 Incontro con i partecipanti


L’interdipendenza


2 ore


Focus Group e le dipendenze



Parte teorica sulle vecchie e le nuove dipendenze,e sulle problematiche legate al disagio giovanile.


Presentazione delle proposte per un nuovo modo di stare insieme: l’autopromozione e l’importanza del gruppo.


Consegne per la realizzazione del prodotto finale:


- raccolta di materiali


- ideazione di uno story board


- Tracce del percorso: Rielaborazione dell’esperienza.



5 Incontro con i partecipanti


Il gioco degli architetti


2 ore


Lavoro di gruppo per la realizzazione dello spot di comunicazione sociale


Tracce del percorso: Rielaborazione dell’esperienza.



6 Incontro con i partecipanti


Spot per


2 ore


Lavoro di gruppo per la realizzazione dello spot di comunicazione sociale


Tracce del percorso: Rielaborazione dell’esperienza.



7 Incontro con i Partecipanti


4 ore


Visita della Comunità “La Pagliuzza”


L’obiettivo sarà quello di comprendere le dinamiche di maturazione del proprio gruppo e compararle con quelle delle persone che svolgono il percorso all’interno della Comunità “La Pagliuzza”



8 Incontro con i partecipanti


2 ore


Allestimento della Popina: distributore di sane relazioni



Riflessione sulle esperienze di gruppo realizzate durante il progetto e valutazione delle relazioni che si sono create durante il percorso attraverso un questionario e la discussione di gruppo




Allestimento della Popina e costruzione di un Power point che presenti il processo vissuto dal gruppo



Incontro famiglie e insegnanti


2 ore


Il nostro percorso



Incontro di presentazione del percorso che hanno seguito i ragazzi coinvolti nel progetto e dei prodotti realizzati



Materiale didattico:


Pubblicazioni del Centro la Tenda


Cooperative learning


Dalla prevenzione alla responsabilità sociale


Osvaldo alla ricerca della prevenzione


Progetto giovani



domenica 24 aprile 2011

caosinforma 40







BISOGNO DI PASQUA

Questo numero di caosinforma nasce in prossimità della Santa Pasqua e da una riflessione sul significato che la Festa per antonomasia della Cristianità può assumere per il nostro Centro, oggi.


La Pasqua, infatti, oltre a rappresentare il momento culminante della fede cristiana, l’evento fondante e imprescindibile della Cristianità, sta anche a rappresentare il bisogno di cambiamento dell’uomo. Il suo bisogno di accedere ad una vita nuova, provocato da una testimonianza storica, oltre che spirituale, ineludibili.
“Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa, e gli otri vanno perduti. Ma si mette vino nuovo in otri novi, e così l’uno e gli altri si conservano”.


Di fatto la parola “nuovo” è tipica di Gesù come forse nessun altra. E del resto “Io faccio nuove tutte le cose”, è l’espressione con cui Egli afferma inequivocabilmente non solo che è nuovo il contenuto del suo annuncio ma che questo nuovo contenuto esige assolutamente anche otri nuovi, vale a dire modalità d’attuazione, forme intuitive e orientamenti in reale sintonia con esso. Cioè in definitiva una nuova maniera di confrontarsi col mondo, allora ed oggi.


Del resto l’evento pasquale è assolutamente nuovo come nuovo è il cambiamento di prospettiva che ci viene richiesto, ci interroga e ci motiva ogni giorno.
Vogliamo dunque porre la Pasqua al centro del Centro per provare a focalizzare i bisogni di cambiamento che sempre di più avvertiamo nei nostri ambiti operativi. E provare a riconoscere più chiaramente i “passaggi” che siamo chiamati a compiere per interpretare un modo di “essere al servizio” al passo coi tempi.


Formazione, comunicazione sociale, strategie di prevenzione, promozione nuove risposte alle povertà, alle problematiche del mondo del lavoro, al complesso fenomeno dell’immigrazione, alle famiglie di ieri e di oggi, ecc.


Sono questi gli ambiti e le domande, rispetto alle quali vogliamo interrogarci per captare, da “sentinelle del disagio”, nuove richieste d’aiuto.


Del resto il Centro La Tenda, di cui “caosinforma” è la voce, non può non accettare la sfida del cambiamento. Una sfida posta dai problemi che emergono sempre nuovi accanto ai vecchi, e che vogliamo accettare di adottando la cosiddetta filosofia della continua crescita, o meglio dell’”imparare e disimparare continuamente”.


A cominciare dalle sfide poste al nostro caosinforma, giunto al suo 40° numero e che col tempo ha sempre più ampliato il numero di lettori favorendo la creazione di spazi di confronto ispirati alla responsabilità sociale.



Di qui il bisogno di riprendere la feconda esperienza dei Seminari de La Tenda a Fieravecchia, di cui è oggi disponibile il report su DVD, relativo ai seminari realizzati.


E’ una bella sfida… anche perché ci sono nuovi proble­mi, nuove generazioni di genito­ri, di educatori, di terapeuti, di operatori socio-sanitari, di pub­blici amministratori di fronte alle cui iniziative vogliamo far sentire la nostra voce, il nostro consenso ma anche, perché no, il nostro dissenso.


E, poi, ci sono nuove at­tività, altre sfide che stiamo af­frontando.

In particolare quelle che riguardano la necessità di dare spazi di prota­gonismo e di responsabilizza­zione ai giovani e alla famiglia; dare attenzione a nuove richieste d’aiuto relative all'abuso di alcolici, e dare accoglienza alla questione agli immigrati, per rafforzare la cultura della tolleranza, del reciproco rispetto, calata però nel concreto, attraverso programmi di integrazione linguistica, sociale, di scam­bio culturale, di qualificazione professionale e inserimento lavorativo.
Proveremo, dunque, a fare un bilancio e un rilancio dell’azione finora svolta, in funzione delle difficoltà emerse, delle mete di sviluppo, dei passaggi necessari, e delle iniziative già in corso d’opera.


Ma al di là delle significative differenze e delle relative problematiche emergenti dai diversi ambiti, permane una costante: il bisogno di un passaggio che ci aiuti a crescere nella responsabilità per ritrovarci nel rapporto sempre nuovo con se stessi e con l’altro.


Mario Scannapieco